Il suono filmico
Trattamento dei materiali musicali e post-produzione del suono filmico: dall’incisione musicale alla trascrizione su ottico (Roma, International Recording, 1959-1973)
di Ilario Meandri
Più spesso disponibile a riconoscere vitalità e varietà del muto, l’indagine storica sul suono cinematografico successivo all’introduzione delle tecnologie sound-on-disc e sound-on-film nella seconda metà degli anni Venti inizia, e il più delle volte si conclude, con l’analisi degli standard tecnologici e dei processi produttivi propagatisi dall’industria cinematografica nord-americana. A parte rare eccezioni, nell’attuale letteratura il Vitaphone, il Movietone, l’RCA Photophone o altri sistemi concorrenti, o ancora, a partire dagli anni Cinquanta, l’introduzione del nastro magnetico nel processo di post produzione del suono a monte della trascrizione su ottico, l’era del Dolby, persino la più recente rivoluzione digitale, vengono presentati come strumenti universali, neutri, quando non astorici, mezzi dalle caratteristiche intrinseche indipendenti dal sistema produttivo e culturale nel quale vengono impiegati.
La ricerca recente mostra tuttavia che, per ogni epoca e per ogni cinematografia, il quadro ― culturale, artistico e tecnologico ― è molto più ricco e sfaccettato. Anche in presenza di standard codificati la storia del suono filmico è, primariamente, una storia di adattamento: diversi sistemi produttivi propongono prassi multiformi, soluzioni tecniche originali e altrettanto originali concezioni artistiche a esse intrecciate. In superficie, la rapida e capillare adozione di un’innovazione tecnica in tutto il mondo appare come un fatto globale; ma l’indagine più attenta descrive lo stesso fenomeno come un fatto locale e multiforme, determinato dall’incontro con prassi preesistenti in grado di proporre una risposta originale al cambiamento, quand’anche espressione di una resistenza o un’assimilazione sui generis.
I media sono pratiche sociali e politiche: in questo intreccio ci interessa descrivere la storia della tecnica e riconoscere le peculiarità artigianali e artistiche di ogni sistema produttivo. Comporre per il cinema significa, per il compositore, prendere parte a un processo industriale complesso, realizzato da figure tecniche e artistiche che, assieme al musicista, concorrono alla realizzazione della colonna sonora. Comporre per il cinema significa saper commisurare le esigenze poetiche e di espressione artistica del musicista a quelle, talvolta incerte, ma mai eludibili, di una committenza; significa saper mediare con i vincoli tecnici del mezzo, dal rispetto dei punti di sincrono, ai limiti imposti dal processo di incisione, o meglio, significa saper adoperare creativamente questi stessi vincoli.
Nell’ambito del progetto Cabiria la ricerca sul campo svoltasi a Roma a contatto con direttori generali degli stabilimenti, direttori tecnici, fonici di incisione musica, fonici di mix, rumoristi e sonorizzatori, ha permesso di ricostruire la prassi di post-produzione del suono dal dopoguerra ai giorni nostri mediante un’indagine sistematica sulle fonti orali e con speciale attenzione ai cicli di innovazione tecnologica di uno dei più importanti stabilimenti europei, l’International Recording (oggi Technicolor) nel periodo che va dalla sua fondazione al principio degli anni Settanta.
Dal punto di vista metodologico la ricostruzione del processo produttivo è complementare a una corretta impostazione filologica poiché spinge a interrogare con più consapevolezza l’eccezionale stratificazione tecnica della musica per film. L’indagine sul rapporto tra composizione, partitura e mezzi di incisione, sul rapporto tra il compositore e le professionalità che partecipano al processo è essenziale al fine di una migliore comprensione di questa forma d’arte e della specificità delle sue fonti.
Bibliografia: Ilario Meandri, International Recording (1959-1969). Indagine sulle memorie orali. Working paper n. 1, Torino, Kaplan, 2013, reperibile on-line all’indirizzo http://www.suonoeimmagine.unito.it/internationalrecording/index.html); Ilario Meandri, A History of Technique in Film Music and Film Sound Post-Production in Italy. Methodological Remarks Complementary to an Examination of Oral Memories, in Film Music: Practices, Theoretical and Methodological Perspectives. Studies around Cabiria Research Project, a cura di Annarita Colturato, Torino, Kaplan, 2014, pp. 187-219.